Legittima difesa . La Cassazione conferma i limiti della proporzionalità tra offesa e difesa

Con la sentenza n. 13017/2024, depositata il 13 maggio 2024, la Corte di Cassazione ha ribadito i principi fondamentali in materia di legittima difesa, con particolare riferimento al requisito della proporzionalità tra offesa e reazione difensiva.

La pronuncia trae origine da un caso in cui l’imputato aveva utilizzato un’arma da fuoco per respingere un’aggressione subita all’interno della propria abitazione. La Corte d’Appello di Roma, pur riconoscendo la situazione di pericolo, aveva ritenuto eccessiva la reazione dell’imputato, condannandolo per eccesso colposo di legittima difesa. La difesa dell’imputato aveva impugnato la decisione, sostenendo che l’azione fosse giustificata dall’art. 52 c.p., anche alla luce delle modifiche introdotte dalla legge n. 36/2019 sulla legittima difesa domiciliare.

La Cassazione, nel confermare la condanna, ha evidenziato che, anche nei casi di difesa all’interno del domicilio, resta essenziale la verifica della necessità e proporzionalità della reazione rispetto all’offesa subita. Secondo la Corte, nel caso in esame, la condotta dell’imputato era andata oltre i limiti della necessità difensiva, configurando un eccesso colposo, sanzionabile penalmente.

La decisione riafferma il principio secondo cui la legittima difesa non può trasformarsi in una forma di giustizia privata, richiedendo sempre un attento bilanciamento tra il diritto alla difesa e il divieto di reazioni eccessive o sproporzionate.

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